Il Sistema Nazionale per l’Impiego spagnolo (SNE) presenta delle analogie con il modello italiano, essendo caratterizzato da un sistema delle politiche del lavoro piuttosto decentrato, ha però un’efficace governance multilivello ben integrata da una regia centrale.
Il SNE si compone del Servizio Pubblico Statale dell’Impiego (SEPE), organismo autonomo subordinato al Ministero del lavoro, e dai Servizi Pubblici dell’Impiego delle Comunità Autonome con un organico di circa 9.200 dipendenti.
La riforma delle politiche del lavoro è stata parte di un’opera di riformismo complessiva della Spagna in seguito alla tremenda crisi del 2008, dalla quale però la penisola iberica ha saputo riprendersi con vigore e con un tasso di crescita considerevole.
La riforma post crisi del 2008.
Il Real Decreto Leyn. 3/12 del 12 febbraio 2012, con cui si operava la prima parte delle riforme delle PAL, conteneva sostanzialmente 4 obiettivi:
- favorire l’occupabilità dei lavoratori;
- incrementare la diffusione dei contratti a tempo indeterminato;
- favorire la flessibilità all’interno delle imprese come alternativa alla perdita di posti di lavoro;
- aumentare l’efficienza e ridurre il dualismo del mercato del lavoro.
Per perseguire tali obiettivi è stato aperto ulteriormente il mercato del lavoro a soggetti privati in materia di intermediazione, ridisegnando il ruolo delle Empresas de Trabajo Temporal, introducendo un modello di cooperazione pubblico-privato basato su standard di servizio universalmente validi e un sistema di remunerazione delle prestazioni sulla base dei risultati raggiunti (che tengono conto delle differenze territoriali e dei diversi target di popolazione).

Questo schema è definito dagli accordi quadro nell’ambito del Sistema Nazionale dell’Impiego (Acuerdos Marco en el ambito del Sistema Nacional de Empleo).
È stato fatto un lavoro fondamentale anche per incentivare la formazione come strumento per l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro o per minimizzare i rischi d’espulsione legati all’obsolescenza delle competenze, dedicando molta attenzione ai Neet (la cui presenza in Spagna è significativa), ampliando la platea del Programma Garanzia Giovani, fino a 29 anni
Il cambiamento ha riguardato anche il decentramento delle competenze nella gestione delle politiche attive alle Comunità Autonome, ma subordinandolo al conseguimento di risultati da monitorare con la contestuale introduzione di un sistema di valutazione.
la Carta dei Servizi per l’Impiego.
Un ulteriore passo è stato fatto col Real Decreto Legislativo n. 3/15 che ha introdotto la Carta dei Servizi per l’Impiego, stabilendo un standard qualitativo dei servizi ai cittadini piuttosto elevato e definendo uno stringente sistema di valutazione delle performance dei Servizi articolati in 6 linee: orientamento, formazione, opportunità di impiego, pari opportunità, autoimprenditorialità, adeguamento del quadro istituzionale del Sistema Nazionale per l’impiego.

È stato inoltre rafforzato il collegamento tra politiche attive e passive, tramite la stipula di un Patto di servizio che condiziona il sussidio di disoccupazione alla partecipazione a misure di attivazione.
Annualmente ogni Comunità Autonoma viene valutata in funzione degli obiettivi raggiunti in relazione ai programmi previsti e,sulla base di tali valutazioni, viene assegnato il budget per le politiche attive dell’anno successivo.
Il Portale Unico per l’occupazione
Dal 2013 è stato realizzato un Portale Unico per l’occupazione (Empleate) finalizzato alla creazione di un database nazionale, contenente opportunità di lavoro/formazione, incluse quelle a livello europeo, provenienti dal circuito SNE da altri soggetti (privati, enti pubblici o agenzie di intermediazione).
Tale strumento si aggiunge ad un altro portale, denominato “sedeElectrónica” che consente agli utenti dotati delle credenziali di accesso, di usufruire di tutti i servizi front line erogati tramite sportello, ad eccezione di specifici programmi per i quali occorre la partecipazione in presenza.
Occorre sottolineare che la maggior parte delle risorse destinate alle politiche attive del lavoro del Sistema Nazionale per l’Impiego spagnolo proviene dai Fondi strutturali dell’Unione europea, tramite il Fondo sociale europeo