a cura di Ufficio Comunicazione
Con la Legge di Bilancio 2019 nell’ordinamento italiano è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza.
Il termine può essere fuorviante, poiché in un’accezione “ordinaria” lascerebbe intendere una forma di sostegno reddituale in relazione allo status di cittadinanza, a prescindere da vincoli reddituali o altre restrizioni.
In realtà si tratta di una misura di politica attiva che mira a riorganizzare il sistema delle Pal e delle politiche passive.
Assorbe il Reddito di Inclusione (una misura passiva di sostegno al reddito che passava attraverso il sistema degli ambiti sanitari e dei servizi sociali) e l’Assegno di Ricollocazione, facendo una sintesi delle misure citate ed ampliandone la platea.
La formulazione originale lo descrive in questi termini:
” Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari.”
La caratteristica principale è che alla richiesta del RdC è subordinata anche la disponibilità immediata al lavoro (come avveniva col Jobs Act) chiamata Patto per il lavoro o Patto per l’inclusione sociale: implicano rispettivamente un percorso personalizzato di inserimento lavorativo o di inclusione sociale, ed è esteso a tutti i membri familiari inattivi che ne abbiano i requisiti.

Il sussidio massimo è di 780 EUR ed è erogato attraverso una card; come requisiti oggettivi vengono aasunti l’ISEE e ad altri indicatori patrimoniali; se conformi, ci si impegna a seguire un percorso di ricollocazione che prevede la possibilità di rifutare fino ad un massimo di 3 proposte di lavoro pena la decadenza del beneficio.
Il provvedimento prevede anche una serie di misure di politica passive e di sostegno al reddito o alla pensione, ma ci concentreremo solo sugli aspetti legati alle PAL.
Innanzitutto cerchiamo di chiarire cosa si intende per offerta congrua: secondo lo schema di decreto la congruità avverrebbe in funzione di 2 elementi:
Ai sensi dell’articolo 25 del d.lgs 150/2015 (Jobs Act) e con riferimento alla durata del beneficio del reddito di cittadinanza e al numero di offerte rifiutate.
In particolare:
- Si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure determinato o di somministrazione di durata non inferiore a tre mesi;
- Si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo pieno o con un orario di lavoro non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro;
- Prevede una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo n. 81 del 2015.

Ovviamente l’offerta deve esplicitamente contenere la qualifica da ricoprire e le mansioni, i requisiti richiesti, il luogo e l’orario di lavoro, la tipologia contrattuale, la durata del contratto di lavoro, la retribuzione prevista o i riferimenti al contratto collettivo nazionale applicato.
Un ulteriore caratteristica che determina il criterio di congruità è l’aspetto logistico:
- Il percettore da meno di 12 mesi :
- è tenuto ad accettare la prima offerta entro 100 chilometri dalla residenza o raggiungibile in 100 minuti;
- la seconda offerta deve essere accettata in un raggio di 250 chilometri;
- la terza può essere proposta ovunque nel territorio nazionale.
- Nel caso di percettore da più di 12 mesi:
- la prima e la seconda offerta sono congrue quando collocate in un raggio di 250 chilometri;
- la terza lo è ovunque nel territorio italiano.
- nel caso di rinnovo del beneficio ogni offerta è congrua quando proposta ovunque nel territorio italiano.
- se nel nucleo familiare sono presenti disabili il raggio di distanza sarà fissato comunque in 250 chilometri.
Nel caso di ricollocazione il RdC verrebbe portato in dote al datore di lavoro come sgravio fiscale.
A completare la riforma complessiva del sistema sono stati introdotte delle nuove figure, i Navigator, col compito di affiancare i Centri per l’Impiego nella selezione dei profili e nell’individuazione dei percorsi più indicati per il ricollocamento o l’inclusione.
Per beneficiare del RDC nelle varie forme previste (incluse pensione di cittadinanza e Rdc-Com) è necessario presentare l’istanza all’INPS con una procedura che può essere effettuata anche presso i Patronati o i Caf, incluso il Patronato Inpal con cui Smart Job collabora sinergicamente da anni attraverso l’Associazione Professionale Smart Job Pro
